Il nome stesso "psicoterapia" ci fa facilmente pensare ad un tipo di terapia che riguarda la psiche, quindi la mente. Ma concretamente cosa significa? Come si potrebbe spiegare il fatto che stiamo facendo psicoterapia?
E' importante premettere che questo tipo di terapia è sempre condizionata dall'orientamento teorico del terapeuta stesso e che, quindi, la sua definizione è vincolata all'approccio psicologico adottato. Tuttavia, se la spogliamo di questi aspetti teorici, si può definire come un'interazione sociale in cui un professionista, dotato di una specifica preparazione, cerca di aiutare un'altra persona a modificare il modo di pensare, sentire o comportarsi. Tale modifica, non certamente semplice né immediata, ha inizio a partire dalla richiesta della persona che si rivolge al terapeuta, con cui è possibile costruire e concordare uno o più obiettivi terapeutici.
Oltre alla richiesta di aiuto e alla definizione degli obiettivi, un elemento fondamentale della psicoterapia è la motivazione al cambiamento. Chi si rivolge al terapeuta lo fa con gradi diversi di motivazione e, naturalmente, con gradi diversi di consapevolezza rispetto ai propri sforzi futuri: la psicoterapia è un percorso di cambiamento, che può partire dalla richiesta di risoluzione di sintomi psicologici (ad esempio sintomi di ansia) che si possono costituire come componenti di un disturbo; oppure da un malessere più profondo, legato al funzionamento relazionale o sociale, il quale, per i motivi più diversi, è diventato fonte di sofferenza.
Per questi motivi è importante che ci sia una buona alleanza terapeutica e che la persona sia abbastanza consapevole di quanto il proprio ruolo e il proprio intervento siano fondamentali per la buona riuscita del lavoro terapeutico e per il raggiungimento degli obiettivi concordati.
La psicoterapia è dunque un percorso importante, spesso faticoso e impegnativo, che richiede di mettersi in gioco e di partecipare attivamente al proprio benessere con l'aiuto di un professionista.